Nell’Italia del perbenismo-conservatore, dove basta mostrare indignazione per cose di poco conto per poter mascherare le proprie reali perversioni, tutto è possibile!
I nostri governi ci hanno abituato a manifestazioni a favore della famiglia, sebbene abbiano legiferato cercando in tutti i modi per evitare che i giovani italiani possano trovare un lavoro e, soprattutto, trovare il coraggio di metter su famiglia.
Abbiamo regolarmente assistito ad assurde manifestazioni di indignazione pubblica verso il riconoscimento delle coppie di fatto – comunque esse possano essere formate – fingendo di non sapere che la stragrande maggioranza dei politici che combattono queste “cose inaccettabili” siano persone così innamorate della famiglia da possederne più di una!
La stessa Chiesa Cattolica, che condanna le persone divorziate senza fare un distinguo tra traditore e tradito, è ben disposta, dietro lauto compenso, al rilascio del certificato di annullamento alla Sacra Rota di un matrimonio andato a male … e non oso entrare nel merito della pedofilia e omosessualità interne alla chiesa per sottolineare ancora una volta quanta ipocrisia possa esserci nel perbenismo che caratterizza certi ambienti.
Che dire delle televisioni che non si indignano affatto davanti alla ricerca del dettaglio più schifoso di un omicidio o infanticidio, presentando modelli ricostruttivi delle case degli eccidi? Quelle stesse televisioni i cui telegiornali amano intingere le telecamere nel sangue dei morti ammazzati … eventualmente arrivando a far spostare un bimbo profugo morto annegato perché più utile allo scoop necrofilo!
Che dire ancora degli sceneggiati televisivi e dei film mandati in prima serata, all’interno dei quali appaiono scene sessuali fin troppo esplicite e sempre più spesso a sfondo omosessuale? O che dire di certi film americani – il Paese più perbenista del mondo che si permette di criticare la presenza delle gambe nude e scollature eccessive della TV italiana – i cui dialoghi contengono descrizioni a dir poco oscene riguardanti il sesso etero, omo, trans, auto, ecc.?
Ebbene, senza nulla avere contro le inclinazioni sessuali di chicchessia, ritengo che certe cose dovrebbero esser trattate con maggior rispetto degli spettatori, specie i più piccoli! E non lo dico per bigotteria, ma semplicemente perché, da genitore che più volte si è trovato davanti al dilemma del cosa rispondere ai propri figli che chiedevano spiegazioni di ciò che avevano visto o sentito descrivere in un programma “per tutti” in prima serata, mi sono sempre chiesto come mai nessuno si ponga il problema dei minori che si trovano sbattute in faccia certe scene crude e certe frasi? … E già, perché nessuno si pone il problema dell’imbarazzo dei genitori in certe situazioni?
Alla luce di quanto esposto, mi chiedo quindi cosa possa giustificare il polverone sollevato in questi giorni per l’emissione di 4 biglietti, da parte dell’Azienda per il trasporto pubblico di Roma, sui quali campeggiano 4 disegni di Milo Manara ispirati all’opera di Gustav Klimt.
Cosa vi sarebbe di osceno in queste delicate immagini di nudo, che ci riportano magicamente nel mondo della Belle Époque? Sinceramente mi sembra una esagerazione che potrebbe mascherare altro.
Mi chiedo infatti il perché, se qualcuno si è posto il problema di dover tutelare i minori dal guardare questi biglietti, nessuno abbia speso una parola di indignazione nei confronti del bombardamento pubblicitario che è stato fatto per promuovere l’ignobile e disgustosa mostra “Real Bodies” dello pseudo-artista tedesco Gunther von Hagens, un personaggio che meriterebbe di essere internato in un manicomio.
A quanto pare infatti – indipendentemente dalla mostra che un cittadino possa aver deciso o meno di visitare – per i nostri “moralisti” non sembra suscitare alcuno scandalo il fatto di mostrare, in giro per l’Italia, le foto dei corpi di morti plastinizzati da von Hagens … corpi peraltro di dubbia provenienza, sui quali l’artista ha infierito in maniera talmente sconcertante, da far impallidire perfino la memoria di altri illustri tedeschi del calibro di Mengele, Himmler, Brandt, Clauberg, Shumann, ecc.!
Non solo nessuno ha impedito quella immonda pubblicità su cartelloni e autobus, ma addirittura è stato consentito di pubblicizzare l’evento come il più importante dell’anno, perfino organizzando visite speciali per i gruppi scolastici! … Una cosa davvero inaudita!
Ci sarebbe da dire: “a pensar male si fa peccato, ma spesso si ha ragione!”
… E già, perché di questi tempi, la domanda sorge spontanea: non sarà mica che quel polverone, piuttosto che riguardare un problema di censura, possa essere l’ennesimo, sporchissimo, tentativo di gettare fango sulla giunta in Campidoglio?
A ben pensare, infatti, occorrerebbe analizzare una situazione parallela, ben più scandalosa dei biglietti ATAC con i nudi di Manara, ovvero l’ultima provocazione del “genio” di casa Agnelli Lapo Elkann, direttore creativo di Garage Italia Customs: la “500s Karmasutra”.
Il pensiero di base del progetto di Lapo sarebbe: “Chi ha detto che sesso e amore siano un peccato?”
Fin qui nessuno potrebbe avere nulla da ridire, né ci sarebbe da disturbarsi se la realizzazione grafica fosse stata sviluppata all’interno degli abitacoli, a solo beneficio del pervertito di turno. Senonché il grande genio Lapo Elkann – più famoso per le sue strane esperienze a base di droga e sesso trasgressivo che non come “direttore creativo” – ha pensato bene di far decorare le fiancate della Fiat 500s Karmasutra (il solo nome la dice lunga sulla cultura e la genialità del soggetto), con immagini fin troppo esplicite tratte dal Kamasutra.
L’imposizione di queste immagini agli occhi di chiunque, bambini compresi, la ritengo molto più arrogante e violenta che non quelle dei biglietti, ma evidentemente ci troviamo davanti ad un caso che, ai fini del fine ultimo della polemica, risulta irrilevante!
Siamo passai dall’erotismo discreto alla pornografia esasperata, un cambiamento davanti alla quale ci si sarebbe dovuta aspettare l’indignazione dei moralisti dei biglietti autoferrotranviari … e invece nulla!
Che ognuno tragga le conclusioni del caso … io mi limito a ribadire la mia assoluta indifferenza, ed eventualmente apprezzamento, riguardo ai “biglietti della vergogna”
Un pensiero su “L’impero del perbenismo”