Le mani sulla città – sarebbe ora di smetterla!

 Come il film del 1963 di Francesco Rosi denunciava la corruzione e la speculazione edilizia dell’Italia di quegli anni, questa immonda installazione potrebbe oggi esser presa a modello per denunciare le irrispettose mani dei “mercanti” che, con la loro mercificazione dell’arte, stanno deturpando e distruggendo le nostre città e i nostri monumenti.
Ed aggiungo che un sindaco come Brugnaro il quale rilascia dichiarazioni del tipo: “Da sempre i privati sono quelli che supportano e portano avanti la città. L’idea della sussidiarietà è proprio questa. Iniziative come quella di Quinn valorizzano Venezia, e soprattutto suscitano l’orgoglio di chi la abita.“ andrebbero cacciati via a calci! Un sindaco che amministra la più bella cttà del mondo e pensa che le sue meraviglie necessitino di essere violentate da un imbecille come Quinn per poter essere “valorizzate” è un ignorante ingrato che non può esser messo ad amministrare un bene dell’umanità.
Se la gente visita Venezia lo fa per Venezia e non per queste schifezze.
Semmai chi visita Venezia avrebbe diritto a vederla come l’ha sempre sognata e vista nelle foto e video.
Chi affronta viaggi intercontinentali per vedere Venezia una volta nella vita,con quello che spende, non merita di essere obbligato a vedere porcate che non aveva alcuna intenzione di vedere!
 

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