Legge dei piccoli comuni

Ho ritenuto doveroso pubblicare questa splendida lettera di Sandro Ranellucci all’on. Realacci riguardo alla “Legge dei piccoli comuni”

copertina del Volume 1 del Manuale del Recupero della Regione Abruzzo

Sandro Ranellucci

22 ottobre alle ore 19:42 ·
LETTERA ALL’ONOREVOLE ERMETE REALACCI
Quello che mi preoccupa, illustre Onorevole Realacci, è che lei che è persona colta e intelligente, non abbia individuato quanto importante sia nella cosiddetta “Legge dei piccoli comuni”, l’assenza dell’aspetto che imporrebbe il rispetto delle modalità’ costruttive degli edifici storici. Per non dover più rimpiangere ciò che sia venuto giù a causa di restauri e aggiunte eseguite con materiali e tecniche moderne non compatibili con l’edilizia storica. In tal senso l’occasione della legge poteva essere ideale per incentivare o meglio favorire, o meglio imporre nei borghi l’uso di tecniche e modaita’ costruttive premoderne.
Ho dedicato i due volumi del Manuale del recupero della Regione Abruzzo ai disegni esecutivi necessari per
la ricostruzione dell’Abruzzo. Idem con il volume che ho dedicato alle Marche, Ediz. Tipografia del Genio Civile. Lei li ha mai visti? Li ho portati personalmente ad Ottaviano Del Turco, che era il Presidente della Regione Abruzzo perché’ mi aiutasse a diffondere quei manuali. Gli stessi manuali erano stati valutati seicento milioni, quando pareva che potessero essere l’oggetto di una distribuzione a pioggia ai professionisti architetti e ingegneri. Io invece glieli ho regalati, e questo i politici non lo sopportano. Ho ricevuto gli espliciti complimenti di Leonardo Benevolo, di Pierluigi Cervellati e Paolo Marconi, anche per aver scritto il Terzo volume del Manuale del Recupero della Regione Abruzzo, ed. Gangemi, con il quale insegnavo tutti gli strumenti ai politici, ai costruttori, agli architetti e agli ingegneri per ricostruire Abruzzo e Marche. Pubblicando le modalità’ con cui Daniele Kihlgren ha restaurato S. Stefano di Sessanio e Martese. Senza cemento armato e senza crolli dopo sisma con criteri premoderni. Da Kihlgren la legge ha imparato solo il concetto di casa albergo, come se quelle attività’ potessero propagarsi per legge. Ma il restauro di Martese non lo ha letto nessun politico, la casa albergo si. Ha scritto Leonardo Benevolo: “Il lavoro di Sandro Ranellucci è un importante contributo scientifico all’approccio del tema del restauro urbano applicato al problema dei borghi storici interessati dal sisma dell’aprile del 2009, particolarmente prezioso in un momento storico in cui le amministrazioni competenti – procedendo a fari spenti – non sembrano aver compreso l’entità del problema. La preparazione del corretto supporto conoscitivo, basato sullo studio dei processi storici che hanno prodotto le caratteristiche morfologiche dei tessuti insediativi interessati, è la condizione imprescindibile per immaginare la restituzione dei luoghi depositari dell’identità collettiva degli abruzzesi e di un patrimonio storico architettonico di tutti.” [Leonardo Benevolo]
Lei l’ha mai letto? Conosce sicuramente chi era Leonardo Benevolo, no? Anche se lui non andava tutti i giorni in televisione a fare il professore come Crepet e Cacciari.
Poi preoccupandomi che tutti i libri e i disegni precedenti non bastassero a diffondere i criteri costruttivi premoderni ho scritto “Restauro urbano armonico, Per la decementificazione del territorio. La linea di Benevolo, Cervellati, Marconi” per rendere più’ semplici e chiari concetti come l’estensione della centralità del concetto di bellezza. La specificità della consistenza materiale del monumento in rapporto alla diversità delle alterazioni contestuali. L’equivoco del diritto ad una creatività assoluta. L’esigenza di restituire compiutezza al tessuto urbano e a quello storico rurale. Compiutezza e omogeneità generatrici di bellezza armonica in senso moderno. Trattamento di ambiente e territorio come in un restauro monumentale. Necessità di un riferimento a grammatica e sintassi secondo una lingua tradizionale. Ripudio di rammendi nel tessuto col filo cromaticamente e tipologicamente a contrasto. Facendo seguito ad una tutela intesa su base politica, ideologica, economica, l’intrapresa di una tutela contro…ecc. ecc. E’ chiaro?
Senza offesa, lei li ha mai letti? E allora non mi meraviglia che oggi lei e gli altri politici possiate gioire della cosiddetta legge dei piccoli comuni, che in realtà’ non avendo premesse scientifiche o culturali adeguate non può’ che essere fumo ed essere un Piccola legge per i piccoli comuni. I politici preferiscono elargire la Banda larga ai piccoli comuni, e la chiacchiera dell’Albergo diffuso. Che è una chiacchiera come quella che tutti gli studenti dovevano avere il diritto alla Ricerca. Ma la piccola legge per i piccoli comuni non si occupa della Bellezza dei Borghi, quella dei Mastri, con la quale invece si mangia. La Bellezza è quella che sapevano diffondere a piene mani i Mastri nei borghi, che non avrebbero mai realizzato la neopacchiana neopizzeria scintillante di Amatrice. Se le va sono sempre disponibile a chiacchierare con lei, che è persona colta e intelligente, della cultura dei nostri Mastri. Che è una cultura che, a saperla utilizzare, è una cultura con la quale si mangia. Con i dischi volanti come il neoristorante di Amatrice non si mangia, tutt’al più’ si spende. E dopo qualche anno sicuramente va demolita. Come gli ecomostri.
Sandro Ranellucci

Copertina del Manuale del Recupero della Regione Marche

3 pensieri su “Legge dei piccoli comuni

  1. Ermete Realacci……………………………..Lo stesso che qualche anno orsono presenziava tutte le puntate della ormai soppressa (troppo trasgressiva !) trasmissione del Sabato di Rai3 ( dopo fu la Domenica ) alle 12, intitolata “Ambiente Italia”, in cui garantiva, con profluvio di parole nello stile rutelliano che consiste nello stimolare le ghiandole salivali a ciò che la lingua scivoli e scorra abbondante sulle vuote promesse, che il Lunedì appresso in Parlamento avrebbe rappresentato le istanze pubblicamente discusse in TV, inserendole in leggi e norme in attesa di essere approvate. Poi il Martedì scoprivi che non solo non aveva rappresentato un cazzo, ma che si era prodigato per favorire il contrario ! Gente a cui non affiderei neanche la pulitura del parabrezza, figurati la legge sui piccoli Comuni.

  2. Basta andare a rivedere alcune della puntate delle due o tre ultime edizioni di quella apprezzabile trasmissione per constatare, cito a braccio, gli impegni di alcuni ministri e affini dell’ambiente, sottosegretari vari, che affermavano l’urgenza di emendare o promuovere con urgenza, leggi sulla vera grande “opera pubblica” in Italia : il Piano Idrogeologico Nazionale e la conseguente messa in sicurezza del nostro territorio ( fiumi, boschi, montagne, città, borghi, monumenti, strade, autostrade, ponti, cavalcavia, manufatti d’interesse vario e chi più ne ha…) che poi tutto insieme sarebbe “il paesaggio”.

  3. Tutto ciò fa venire in mente il valore del medium e delle parole che tramite esso vengono dette perdendo valore, ma acquisendone nello scambio e forse nell’uso.

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