Continua la propaganda[1] a vantaggio dell’edilizia industriale, priva di qualità, ma spacciata per sostenibile.
Questa edilizia, ormai imperante, presenta progetti tutti uguali, tutti con gli stessi scatoloni, le cui facciate risultano tutte rivestite con gli stessi abominevoli pannelli disposti verticalmente alla rinfusa, analoghi a quelli che possiamo “ammirare” sull’immondo grattacielo Europarco di Ascarelli all’EUR e altrove!
Nel caso in oggetto, ovviamente, per Boeri risulta ormai facile convincere gli italiONI della sostenibilità dei suoi progetti: basterà mettere un po’ di piante dove non porteranno alcun apporto alla falda freatica! … Non c’è affatto da preoccuparsi se, per mantenere in vita quelle piante – su di un terreno non agricolo – e farle apparire rigogliose come nel rendering del computer, occorreranno quantità immani di fitofertilizzanti!
Per i professionisti dell’ipocrisia “sostenibile” e “rigenerante” delle nostre città non importa nulla se la totalità delle strutture risulti di origine industriale e presenti un ciclo di vita ed un consumo energetico (in fase produttiva, di trasporto, di realizzazione e di esercizio) insostenibile … basta usare le parole magiche “sostenibile” e “rigenerazione urbana” e nessuno andrà mai a sindacare!
Né è importante che una nuova costruzione pensi all’economia ed all’artigianato locale … è molto più “sostenibile” sostenere l’idea che, in nome dei grandi gruppi e delle “grandi aziende”, la vita degli artigiani, dei “professionisti senza nome di grido”, nonché della gente comune divenga insostenibile!
E poi, a chi volete che interessi far notare che l’operazione “ospedale” includa una mega galleria commerciale, atta a curare il conto in banca dei promotori, più che dei malati?
A chi volete che interessi se questa nuova galleria commerciale farà chiudere altri “negozi dietro l’angolo”?
La stampa asservita continuerà a parlarci di “sostenibilità” osannando porcate architettoniche come il Bosco Verticale … dove staranno cercando free-climbers per risolvere il problema delle potature delle alberature “impossibili”.
Tuttavia, non posso non rattristarmi al pensiero che anche molti architetti, che si suppone abbiano studiato e compreso come si dovrebbe costruire un edificio o un giardino, così come e dove sarebbe possibile ed auspicabile piantare degli alberi e delle piante che possano crescere senza l’ausilio della chimica, osannino queste porcate piuttosto che condannarle apertamente senza appello!
E’ davvero un peccato che, in nome di un insensato servilismo nei confronti dell’archistar autocelebrativa di turno nostrana, gli architetti osannino incondizionatamente l’insostenibile.
Come diceva Nanni Moretti: “continuiamo così, facciamoci del male!”
[1] http://www.lastampa.it/2017/06/29/edizioni/milano/nuovo-policlinico-di-milano-posti-letto-e-il-primo-giardino-pensile-terapeutico-al-mondo-u6kiKeOMBGfXqmeDWofXXM/pagina.html
Sarebbe interessante acquisire qualche dato oggettivo su quanto realizzato e venduto a Milano.
Così !….. Tanto per farsi due conti; per vedere se c’è spazio per altre iniziative simili ; per capire se ci sono molte altre allodole in lista d’attesa.
Per farsi un opinione di chi sarà chiamato a pagare il conto finale. Così come sarebbe interessante capire il perchè del nuovo policlinico ed a a che cosa dovrebbe servire.
Da quello che raccontano, relata refero, la sanità milanese è già ad un buon livello e non mancano le piante verdi nelle hall e nelle sale d’attesa. Quindi il lavoro degli architetti dovrebbe essere superfluo.
Gli ospedali in funzione sono nati come ospedali e non sono mai stati lazzaretti od orfanatrofi di tempi Maria Teresa.
C’è della letteratura attendibile in merito ?
Saluto Curioso
Una cosetta la so e riguarda il fatto che la sicuramente buona sanità lombarda è considerata tale grazie al fatto che quella delle regioni del sud Italia non viene fatta funzionare e i pazienti si riversano in quella della Lombardia, a suon di dobloni. Ma ciò non toglie che sia efficiente. Non so se c’entra qualcosa. Si potrebbe definire un normale caso di vampirizzazione a scopo sperimentale su cavie umane.
In un’intervista radiofonca Boeri ammise l’insostenibilità energetica e sociale del bosco verticale, il cui mantenimento comporta quote mensili di condominio inarrivabili per il 99% della gente