Nel teatrino delle marionette che, a Tor di Valle, presenta lo spettacolo indegno dello Stadio, nei giorni scorsi i burattinai – memori di “Febbre da Cavallo”, di “Mandrake” e del “er Pomata” – hanno messo in scena il gioco delle tre carte … solo che, piuttosto che usare le carte napoletane, hanno usato le immagini del Ponte di Traiano, quello della Magliana e quello dei Congressi mentre, piuttosto che fregare Gigi Proietti ed Enrico Montesano hanno “fatto il pacco” a Virginia Raggi e Luca Montuori i quali, evidentemente, non hanno ancora realizzato di essere stati messi in mezzo, dai rappresentanti della Regione e dai promotori dello Stadio che, di fatto, li stanno manovrando come i pupazzi del compianto Carlo Piantadosi al Gianicolo, facendo sì che, alla fine, tutti i problemi che verranno fuori graveranno su di loro.
Senza dilungarmi in ulteriori spiegazioni, passo quindi la parola all’ultimo, attento, esame della situazione inviatomi da un amareggiato Luciano Belli Laura il quale, nonostante il suo lavoro e nonostante le numerose comunicazioni, s’è visto anche sbattere la porta in faccia da chi sembra combattere per la sua stessa causa.
L’ovvietà dei “sindaci occulti”: un segreto di Pulcinella atto ad occultare atti d’assessori insulsi o faceti? (di Luciano Belli Laura)
Stento a credere che il libro-verità dell’ex assessore all’Urbanistica della giunta Raggi contenga altro dall’inequivocabile. A poche settimane dal voto, tuttavia, per un testimone autorevole non è casuale certificare un “segreto di Pulcinella”. Evocando avvocati ben noti in retroscena e ricostruzioni sugli elementi esterni che avrebbero condizionato il primo cittadino.
Ed, in particolare, sulla vicenda Stadio, citando l’avvocato meno noto che, in coppia con un architetto al pari del Gatto e della Volpe, avrebbero manovrato chi apparve soltanto un “voltagabbana”, sebbene di far rinascere a Tor di Valle un “progetto adeguato” al posto del progetto definitivo dell’era Caudo-Marino che, il 5 aprile 2017, venne clamorosamente “bocciato”, con un netto “preavviso di diniego”.
Nelle pagine dell’ex assessore, tuttavia, non si legge quanto i faceti assessori regionali abbiano comunicato agli insulsi assessori comunali, all’incirca un anno dopo l’annuncio dell’accordo, siglato il 24 febbraio 2017, tra Baldissoni, Parnasi e Raggi.
A detta di “UnoStadioFattoBene” infatti, il 16 febbraio 2018, sia velvetnews.it[1] che forzaroma.info[2], trascrivono la rivelazione di Michele Civita:
«Abbiamo già trasmesso questi materiali al Comune di Roma, il proponente sta adeguando il progetto con le prescrizioni e poi tutto verrà pubblicato, perché l’approvazione della Conferenza dei servizi equivale anche ad adozione della variante. Poi, quando sarà pubblicato, ci saranno 30 giorni di tempo per le osservazioni da parte dei cittadini. In questo progetto non c’è il ponte di Traiano, c’è la nostra osservazione che dice che per noi il ponte di Traiano è importante. Se il Comune pensa che ci siano altre soluzioni le proponga. C’è questa osservazione che è dentro al progetto e vedremo il Comune come risponderà».
Per quattro giorni parea che valesse il detto “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”. Sicché nessuno s’è lagnato del fatto che la Regione Lazio abbia rimandato a Roma Capitale il “pasticciaccio” del progetto adeguato all’era Montuori-Raggi. Un “progetto” che pretendeva assenso unanime per aver abolito opere infrastrutturali in corrispondenza al contenimento della Superficie Utile Lorda del Business Park ed affini. Un “progetto” soltanto assentito con prescrizioni, osservazioni, raccomandazioni, indicazioni dei Rappresentanti Unici delle Amministrazioni partecipanti alla Conferenza di Servizi. Un “progetto”, pertanto, da adeguare ad innumerevoli “ottemperanze” necessarie al superamento del dissenso che viene artamente manifestato solo per la mancanza d’un ponte. Un “progetto” che il Proponente starebbe adeguando in attesa che il Comune proponga soluzioni alternative per ciò che la Regione ritiene semplicemente “importante”, ma non motivo ostativo insuperabile tale da comportare un altro preavviso di diniego.
Un “progetto da adeguare” e poi pubblicare all’Albo Pretorio del Comune, ai fini dell’espletamento della fase pubblicistica successiva all’adozione, camuffata di variante urbanistica. Nel rispetto d’una recente disposizione che il legislatore ha considerato applicabile solo ove necessario … ed invece applicata con un interlocutorio “Vedremo il Comune come risponderà”.
Il che annulla ogni parvenza di necessità nell’adottare come variante urbanistica un “progetto” per il quale, finanche il 25 gennaio 2018, la Regione rammenta al Comune ed al Proponente che “solo ove il progetto sia stato adeguato alle prescrizioni ed alle ottemperanze indicate dalle Amministrazioni ed Enti nel corso della Conferenza di servizi, esso potrà concludersi positivamente”.
Ovvero, con delibera della Giunta Regionale che, come recita la c.d. Legge Stadi, “sostituisce ogni autorizzazione o permesso comunque denominato, necessario alla realizzazione dell’opera e determina la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera medesima”.
La cosa, tra l’altro, avverrà a conclusione d’un iter ancora lungo che prevede, prima dell’approvazione definitiva del “progetto” dello stadio, il completamento della procedura di “variante urbanistica” atta a consentire il raddoppio della volumetria consentita a Tor di Valle dal Piano Regolatore Vigente!
La risposta del Campidoglio arriva all’alba del 20 febbraio.
In alternativa del Ponte di Traiano arriva il Ponte dei Congressi, che romatoday.it[3] annuncia essere stato “deliberato” dalla Giunta Capitolina. Un domani, probabilmente, si capirà se l’alternativa possa esser consistita nel fatto che, mentre il primo ponte doveva essere pagato dal Proponente, il secondo risulti già finanziato dal CIPE.
Virginia Raggi, però, subito esulta:
«Oggi abbiamo fatto un ulteriore passo nei tempi corretti per il coordinamento di tutte le procedure necessarie per dotare la città e il quadrante delle adeguate infrastrutture e vedere avvicinarsi il sogno di cittadini e tifosi per #unostadiofattobene».
L’assessore all’urbanistica, anch’egli molto soddisfatto, le fa eco:
«Continua il lavoro dell’Amministrazione, dell’Assessorato e degli uffici nei tempi».
E, poiché l’infrastruttura era considerata una condizione necessaria per garantire ai mezzi privati l’accesso al futuro impianto di Tor di Valle, l’assessore Luca Montuori annuncia, urbi et orbi, che
«la delibera di variante urbanistica passerà ora dalla Commissione Urbanistica per poi essere adottata dall’Assemblea Capitolina».
Chi pensasse ad una proroga del Carnevale di Roma a dopo il 17 febbraio – probabilmente al 4 marzo – dimentica che, nell’imminenza del voto, non si dovrebbe far credere che … “ogni scherzo vale”.
[1] http://velvetnews.it/2018/02/16/stadio-della-roma-a-tor-di-valle-e-vero-che-i-lavori-sono-rinviati/
[2] http://www.forzaroma.info/news-as-roma/stadio-roma-civita-il-ponte-di-traiano-e-importante-se-il-comune-ha-delle-alternative-le-proponga/
[3] http://www.romatoday.it/politica/ponte-dei-congressi-giunta-raggi-approva-delibera-progetto.html
Un pensiero su ““Ponte vince, ponte perde” … n’do sta er Ponte?”