Roma, decoro urbano e politiche indecorose

Roma, decoro urbano e politiche indecorose

Nel luglio dello scorso anno, un articolo pubblicato su “Diario Romano” diceva: «Come vedono Roma i turisti? Sciatta e degradata[1]». Il testo – lungi dal voler essere un attacco politico alla giunta pentastellata – parlava soprattutto del vergognoso fenomeno “graffiti”, che insozzano la Capitale e che disturbano moltissimo i turisti, e segnalava tutte le varie forme di degrado che caratterizzano la Roma degli ultimi decenni. L’autore aveva preso spunto dalle opinioni (deprimenti) su Roma, pubblicate due anni or sono su TripAdvisor come commenti al post Rome Dirty?[2]

La scalinata di Trinità dei Monti pullulante di gente, un’immagine destinata a scomparire

Ma il disappunto non riguarda solo i turisti. Tutti i romani obiettivi sono sempre più contrariati dal livello di degrado ed inciviltà che caratterizza la Capitale.

In un’intervista a Panorama intitolata “Roma, La grande schifezza[3]”, il romano de Roma Enrico Vanzina, che nei film realizzati con suo fratello ha più volte ritratto gli aspetti, i comportamenti ed il modo di vivere della Capitale, non ha lesinato giudizi sul come vadano le cose.

«A me, romano di Roma, non piace più vivere in questa città. È una città senza capo né coda, pasticciona, poco affidabile, sgangherata, che ti mette di cattivo umore. Eppure, questa città è meravigliosa. Ha dalla sua parte la Storia, la Bellezza, l’Arte, la Simpatia, il Clima, i Colori, il Cibo. Insieme a quella leggerezza congenita che molte altre città le invidiano.

Peccato, perché queste sue qualità sono state cancellate dalla sua superficialità e dalla sua dissennata incoscienza. Non mi piacciono più le sue strade. Sono un caotico e informe parcheggio di automobili, motorini, macchinette per teenager sciocchini. Scatolame urbano allineato in doppia fila, talvolta addirittura tripla. A sbatterlo lì sono gli abitanti di questa città che sono scesi ’n’attimo a bere un caffè, a comprare un giornale, a ritirare un pacco o a consegnarlo. Nelle altre città non succede. E io adesso le preferisco. Poi, non mi piacciono i marciapiedi lerci, dove la gente butta di tutto, sigarette, scontrini, kleenex e pure lavatrici, frigoriferi e materassi nei cassonetti dell’umido. E dove i cani fanno i loro bisogni alla “cacchio de’ cane”. Tutto ciò mi irrita e, arrivato alla mia età, mi disgusta. Qui non mi piace guidare.

Mi provoca rabbia, malinconia e un senso infinito di pena. Per noi, che abitiamo in questa fastidiosa città. Il centro sembra un bar a cielo aperto. I tavolini sono dappertutto. Con la loro ossessiva presenza hanno cancellato le simmetrie disegnate dai geni del barocco. Il centro oramai assomiglia a un mercatone cafone del vicino Medio Oriente. Musica sparata dagli altoparlanti, merce dozzinale. Hanno spazzato via i negozi della tradizione per sostituirli con quelli della globalizzazione. Non è stato un affare per questa città. Perché si è insinuato il brutto in una città che era bella».

La lista del degrado e dei pareri negativi è infinita e non occorre dilungarsi ulteriormente per girare il coltello nella piaga, sicché servirebbe di correre ai ripari, sì da poter recuperare quel senso del decoro che ha saggiamente guidato l’opera degli architetti e artisti che hanno realizzato la città più bella del mondo.

Eppure, per i nostri miopi amministratori, le misure da prendere per migliorare il decoro urbano vanno in tutte le direzioni, tranne che in quella indicata dai romani e dai turisti che amano la nostra città.

Roma, Piazza Fonteiana (zona Monteverde). La pavimentazione in asfalto presenta lesioni di ogni genere e, come nel resto della città, la vegetazione spontanea cresce liberamente in maniera indecente e pericolosa
Roma, via Ostilia (zona Colosseo). Anche in questo caso, nonostante la prestigiosa località, la pavimentazione dei marciapiedi è in asfalto e presenta svariate, ignobili “toppe di riparazione” saltate da tempo … il 19 gennaio 2018, mettendo un piede nella buca più grande – che presenta uno scalino di quasi 10 cm – mi sono rotto un menisco e lesionato il crociato anteriore e il collaterale! … cose che nessuno mi restituirà mai.
Roma, Piazza San Pancrazio (zona Monteverde Vecchio) il degrado dei marciapiedi e dell’aiuola centrale non trovano eguali nemmeno nei paesi del Terzo Mondo

Infatti, mentre Roma, diversamente dal resto del mondo civile, “vanta” strade e marciapiedi squallidamente asfaltati[4], mentre molte di quelle strade e marciapiedi vantano buche e orrendi rattoppi in asfalto da terzo mondo, mentre le erbacce infestanti invadono la città raggiungendo anche il metro e mezzo di altezza[5], mentre l’olezzo dell’immondizia lasciata putrefare per giorni ammorba i romani ed i turisti, mentre i giardini e parchi versano in condizioni disperate di abbandono, mentre le aiuole presentano solo erbacce infestanti e rifiuti, mentre il sistema di trasporto fa schifo e le strade risultano congestionate dall’invadente presenza degli autobus panoramici a due piani, totalmente privi di regolamentazione, il Comune di Roma pensa di poter salvaguardare il decoro urbano con una misura indegna, atta solo a fare cassa. Il mondo resta basito davanti a questa idiozia[6], ma ai nostri amministratori va bene così!

Avrei potuto capire – anzi ne sarei stato ben felice – che la misura punitiva mirasse a colpire i trogloditi che seminano bottiglie qui e là, ma non di certo chi voglia sedersi sulle scale di Piazza di Spagna e godersi la vista della città, come è sempre avvenuto negli ultimi tre secoli!!

Questi cialtroni dovrebbero rendersi conto che, l’unica cosa indecorosa, sono proprio loro, che si sono prostrati agli interessi dei “signori” di Tor di Valle, loro che hanno chiuso gli occhi sulle demolizioni conseguenti il Piano Casa e la Legge sulla Rigenerazione Urbana, loro che nelle scorse settimane, nell’indifferenza più assoluta, non hanno battuto ciglio sul fatto che il PPTR approvato dalla Regione (dei palazzinari) non preveda alcuna protezione per il centro storico e la “città consolidata”!

Costoro non possono ignorare il fatto che gli spazi pubblici, le piazze e le scalinate, in un mondo civile e SOCIALE, servono ad accogliere la gente e farla socializzare. Solo in una società ignorante, incivile, diffidente e segregante può immaginarsi di avere luoghi deserti dove è vietato sostare e ricrearsi. Un bravo architetto, un urbanista, un sociologo, DEVE capire questo ruolo, fondamentale, dello spazio pubblico! Si può vietare – anzi si deve – di insozzare con rifiuti e bottiglie questi spazi, ma non si può nemmeno immaginare di vietare la gioiosità di uno spazio che da secoli viene vissuto anche sedendosi a chiacchierare ed ammirare la Barcaccia e Roma dall’alto!!

Se la sindaca Raggi e i suoi assessori Montuori e Bergamo non capiscono tutto questo, si facciano da parte, Roma non può essere gestita da chi è così lontano dalla realtà da immaginare che la vita sociale si svolga esclusivamente sulla piattaforma Rousseau e sui social networks!


[1] http://www.diarioromano.it/come-vedono-roma-i-turisti-sciatta-e-degradata/

[2] https://www.tripadvisor.co.uk/ShowTopic-g187791-i22-k10193621-o110-Rome_dirty-Rome_Lazio.html

[3] https://www.panorama.it/news/cronaca/roma-degrado-vanzina/

[4] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2017/10/24/marciapiedi-piazze-e-strade-roma-meriterebbe-un-maggior-senso-del-decoro/

[5] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2018/11/11/migliorare-i-marciapiedi-di-roma-forse-sarebbe-possibile-se/

[6] https://www.nytimes.com/2019/08/07/world/europe/rome-spanish-steps-sit.html?fbclid=IwAR3bZcOag8W32gR5NgD1uurPQohqaCiKGuPGGufCVAtczD8bBovMnfdbk-c

7 pensieri su “Roma, decoro urbano e politiche indecorose

  1. Ho sostenuto una pesante discussione con un noto commerciante di via dei Condotti , il quale gioiva per il divieto di sedersi sulla scalinata. Premetto di essere nato a Roma nella prima metà degli anni ’30 e che, per parte di madre, discendo da Romolo e Remo . Sono ingegnere edile, ambientale ed urbanista. Bene , il commerciante di cui sopra, si è affannato a cercare di convincermi che tutti i giovani che sedevano sulla scalinata erano drogati. A parte che “il tutti” fa ridere, ma che per combattere la droga si facciano stare in piedi i cittadini lo trovo semplicemente esilarante !!!!!!

    1. Purtroppo, caro Giorgio Molinaro, le persone come quel negoziante sono quelle su cui fa presa la demagogia e il razzismo del vicepremier più abominevole del dopoguerra, per questo è nostro compito denunciare, senza remore, gli errori di chi gestisca la cosa pubblica, indipendentemente dalla fede politica.
      Grazie per il tuo prezioso contributo!

      1. Caro Ettore Maria, grazie per la tua risposta che mi vede totalmente d’accordo. Certo, abbiamo il peggior Vicepremier del dopoguerra, ma se pensiamo alla quantità di voti che gli Italiani gli hanno dato dovremmo risparmiare lui e condannare il suo elettorato. E quì dobbiamo ricordarci che quando un Leader si rimette al suffragio popolare può succedere di tutto. Io ricordo che la prima volta che misi in discussione i principi democratici fu quando a scuola, a Catechismo la suora ci comunicò che il popolo d’Israele tra Gesù e Barabba scelse quest’ultimo.

  2. A tal proposito mi avete fatto rammentare quando, quattordicenne, frequentavo il liceo artistico di Piazza Mignanelli, al lato di Piazza di Spagna e da tempo sui gradini della scalinata sostavano in gruppo i beatnik con chitarre e bongos e anche allora sentivi dire dalla gente “perbene” che erano drogati…questi giovani. Il che magari era pure vero, forse, ma a me sembrava che fossero drogati di musica e voglia di vivere. E dove esprimerle se non il luoghi eccezionalmente belli e suggestivi ? Nessuno si sognava neanche lontanamente di sporcare e degradare i luoghi dove il giorno dopo sarebbe di nuovo andato a esternare la sua joie de vivre in forme e con strumenti musicali.

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