L’assurda vicenda del percorso ciclo-pedonale di via Favignana … e non solo
Qualche giorno fa ho ricevuto una richiesta di aiuto per denunciare l’ennesima assurdità urbanistica romana, così ho cercato di capire meglio cosa stesse succedendo ed eccovi il resoconto.
Sebbene, a chiacchiere, dalle parti del Campidoglio e della Regione Lazio si faccia un gran parlare di “rigenerazioni urbane”, di “ambiente”, di “sostenibilità” e di “rispetto dei cittadini”, nel quartiere Montesacro, in questo momento, è in corso d’opera un intervento che cancellerà per sempre un angolo naturale sopravvissuto ai cementificatori dell’Aniene … l’area dista soli 63 metri dall’alveo del fiume!!
Leggendo la denuncia dell’Associazione Insieme per l’Aniene Onlus[1], ho appreso che un antico e frequentato sentiero pedonale e un boschetto di latifoglie nei pressi di una profonda insenatura dell’Aniene, sono stati deliberatamente cancellati da un contestatissimo intervento avviato nel dicembre 2017 da parte del Municipio 3 di Roma.
In dettaglio, la denuncia della Onlus recita:
«Ci chiediamo:
- COME È STATO POSSIBILE che un sentiero non carrabile sistemato come ciclo pedonale nel 2003 (dall’Associazione Insieme per l’Aniene e Spazio Autogestito all’interno dei Campi di Volontariato Internazionale) al fine di permettere la continuità della sentieristica della Riserva Naturale dell’Aniene, con un finanziamento dell’Ente Parco Roma Natura, con la partecipazione del Comune di Roma, di euro 21.240/00 , inaugurato in data 27/11/2003 dal Sindaco di Roma insieme ai presidenti dei Municipi Quarto e Quinto, sia diventato un tratto di strada carrabile per favorire la realizzazione di nuovi appartamenti a Città Giardino, quartiere su cui gravano vincoli edilizi pesanti?
- COME È STATO POSSIBILE non fermare i lavori dopo il pronunciamento unanime (fatto raro di questi tempi) del consiglio Municipio 3 in data 18 ottobre 2018 in cui si confermava la destinazione ad esclusivo uso ciclo-pedonale?
- COME È STATO POSSIBILE non fermare i lavori, quanto meno per una verifica della documentazione, quando è stato reso pubblico l’approfondimento del Direttore di Direzione del Municipio 3 arch. Di Nola, che chiedeva al Dipartimento Patrimonio del Comune «verifica di legittimità della progettazione assentita, a causa di eventuali false rappresentazioni dei fatti o comunque di indicazioni non rispondenti al vero, al fine di tutelare la sussistenza di prevalenti ragioni di interesse pubblico?».
- COME È STATO POSSIBILE che i lavori abbiano interessato e coinvolgano particelle di proprietà comunale «nonostante non risultino nell’oggetto del permesso di costruire e il titolo edilizio non preveda opere sulle stesse?»
- COME È POSSIBILE che quando la Sindaca di Roma, dopo parecchi mesi, si è pronunciata affermando che «Il permesso di costruire non prevede la realizzazione di una strada carrabile, ma agisce nella sistemazione dell’area privata di pertinenza … qualora fossero in corso lavori esterni al perimetro di intervento privi delle necessarie autorizzazioni la direzione tecnica del Municipio ha l’obbligo di procedere con la predisposizione di tutti i provvedimenti di disciplina edilizia» … nulla è cambiato?
- COME È POSSIBILE che, in un’area verde lungo il perimetro di una Riserva Naturale Regionale, a ridosso della scarpata di un’ansa fluviale (dove esisteva stanziale una colonia di istrici) oggettivamente vincolata, nonostante quanto scritto dal direttore dell’Ente Parco Roma Natura «[…] si evidenzia ed auspica la necessità che, specificamente nel tratto via Favignana-Piazza Monte Gemma sia mantenuta una percorribilità ciclo-pedonale …» i lavori siano andati avanti e continuano ad andare, rendendo sostanzialmente inefficaci le azioni di chi è preposto, per legge, a proteggere il territorio e farlo rispettare?
- COME È POSSIBILE che gli organi d’informazione romani, spesso pronti a tirare fuori inefficienze – disattenzioni – ritardi – distrazioni sospette – nelle procedure amministrative ed istituzionali, siano stati volutamente silenti? (Fatto salve poche generose testate locali).
Da qualche anno le Istituzioni chiedono e reclamizzano l’intervento volontario dei cittadini per la tutela del verde pubblico e noi questo lo abbiamo sempre fatto da oltre 20 anni.
Da qualche tempo siamo bombardati da articoli e immagini di Greta, la ragazzina svedese, dagli elogi compatti dei nostri rappresentanti Istituzionali, non solo, ma anche di chi nelle Istituzioni lavora (tanto che per la prima volta nella storia della Repubblica uno “sciopero” scolastico di minorenni è stato dichiarato ufficialmente da esortare): come è credibile tutto questo quando, sotto casa, vediamo lo scempio del territorio e la totale inefficienza/incapacità delle Istituzioni nel far rispettare quel poco di tutela già esistente?
Per chi e dove comincia, e dove finisce la tanto sbandierata legalità ed il rispetto delle regole a Roma?
QUANTO ACCADE A VIA FAVIGNANA E’ UNA VERGOGNA COLLETTIVA!»
Cosa aggiungere a queste parole e queste immagini, chiare ed inequivocabili?
Forse, ancora una volta, potremmo retoricamente chiederci a cosa sia servita l’istituzione di una commissione ad-hoc per salvaguardare il Decoro di Roma Capitale[2] se, ad oggi, la Capitale continui ad essere indecorosa in termini di sporcizia, erbacce, pavimentazioni e stato di abbandono.
Del resto, quanto certe commissioni e le istituzioni – tutte indistintamente – non battono ciglio sul fatto che il PPTR approvato dalla Regione (dei palazzinari) non preveda alcuna protezione per il centro storico e la “città consolidata”, probabilmente non dovremmo nemmeno stupirci accorgendoci che un semplice percorso ciclo-pedonale, lontano dalle finestre del Campidoglio, sia stato sacrificato in nome del traffico veicolare, anche pesante!
Tuttavia, per ragioni di coerenza, siamo legittimati a ritenere che, chi vada in giro a sbandierare il rispetto per la città e per l’ambiente, non possa rendersi responsabile di azioni che, di fatto, vadano in direzione opposta.
Rivendicando quanto fatto negli ultimi 20 anni a tutela dell’Aniene, la Onlus ha tenuto a sottolineare come «le Istituzioni chiedano e reclamizzino l’intervento volontario dei cittadini per la tutela del verde pubblico» sicché risulta più che logico che i cittadini restino basiti vedendo come, nonostante i proclami e sebbene il verde pubblico di Roma versi in condizioni drammatiche, non solo il Comune non agisca per migliorare quanto di sua competenza, ma addirittura vada a distruggere quanto di buono fatto dai privati cittadini!
A tal proposito, sebbene si tratti di un’altra storia, mi è tornata in mente la brutta storia dei Punti Verde Qualità e, in particolare, la storiaccia del Parco della Madonnetta, una squallida vicenda che ha visto sull’altare sacrificale del Campidoglio sia i furbi e gli impostori che la brava gente[3].
In quell’occasione infatti, il Comune ha preferito seguire la strada facilona del “fare di tutta l’erba un fascio”, piuttosto che fare un distinguo tra chi avesse davvero realizzato “punti verde qualità” a servizio della città e chi, invece, avesse solo colto l’occasione per prendere dei soldi e dei terreni e fare i propri comodacci … Il risultato di quel comportamento ha portato alla perdita di un magnifico parco che aveva dato vita ad un luogo dimenticato da Dio, spianando la strada a chi, da anni, ambiva a quei terreni!
Una situazione delicatissima, quella dei PVQ, che era stata denunciata in primis da Andrea Ciabocco – uno dei veri virtuosi di quell’iniziativa – il quale, sin dal 2016, aveva sollevato il caso, mettendo bene in chiaro quella che fosse invece la situazione del “suo” Parco della Madonnetta[4] la cui storia, fatta di minacce, intimidazioni, furti, incendi dolosi, soprusi, ingiustizie ecc. è stata raccolta in un libro, ad opera dello stesso Andrea.
Queste due vicende, sebbene distanti e apparentemente differenti, mostrano tuttavia una linea comune, quella dell’apparente idiosincrasia del Campidoglio per il verde e i luoghi di aggregazione e socializzazione della città, nonostante la retorica dei comizi.
Ci auguriamo che il Campidoglio voglia
smentire le mie parole e che, finalmente, decida di mostrare con i fatti il suo
interesse per l’ambiente, per il verde e la città ponendo un freno all’assurdo consumo
di suolo … partendo dal ripristino dell’antico percorso lungo l’Aniene tra via
Favignana e via di Monte Gemma.
[1] https://www.facebook.com/578952135576893/posts/1450690258403072/
[2] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2019/08/10/roma-decoro-urbano-e-politiche-indecorose/
[3] http://salviamoilparcodellamadonnetta.blogspot.com/
[4] http://salviamoilparcodellamadonnetta.blogspot.com/2019/06/parco-della-madonnetta-cera-una-volta.html
Già…nonostante la retorica dei comizi. Malgrado la rivoluzione delle scatole di sardine e le rivolte dei calzini ! Di buone intenzioni è lastricata la strada…..