Quando ci si accorge, troppo tardi, che gli scellerati tagli alla Sanità Pubblica possono ritorcersi contro
In questi drammatici giorni ci stiamo accorgendo della grave mancanza di posti letto, di personale e di sale rianimazione negli ospedali pubblici …
Chissà se, finalmente, anche i nostri “neo-liberisti-privatizzatori“, si staranno interrogando sul disastro, causato dalle loro scellerate scelte, al sistema sanitario pubblico nazionale.
E già, perché negli ultimi anni in Italia, con la scusa di dover “pareggiare i bilanci“, sono state chiuse tantissime strutture ospedaliere pubbliche, sì da favorire gli speculatori della sanità privata!
Nella sola Roma, per mere ragioni speculative, abbiamo perso il Forlanini, il San Giacomo, il Santa Maria della Pietà e tante altre strutture hanno visto ridurre le proprie funzioni, mentre in tutto il Lazio, tra il 2013 e il 2019 sono stati tagliati ben 10.000 posti letto per degenza ordinaria nelle strutture di ricovero pubbliche … si pensi che, nella Regione Lazio, a partire dal 1997, la riduzione dei posti letto totali ha raggiunto il 40%[1]!
Più volte, in passato, mi è capitato di scrivere sulla scellerata politica della Regione Lazio in materia di Sanità[2].
Ebbene ieri, direttamente dalla sua bocca, abbiamo appreso che anche il Governatore della Regione Lazio (nonché capo del PD), Zingaretti è stato contagiato dal COVID-19 sicché, senza necessariamente dovermi unire all’ipocrisia generalizzata dei tweet di auguri che gli sono stati rivolti, pur essendo dispiaciuto per quanto accaduto e augurandogli una pronta guarigione, colgo l’occasione per invitarlo a riflettere sul fatto che, il fatto che proprio lui sia stato colpito dal virus, possa leggersi come un segno dal cielo, atto a far comprendere – a lui e tutta la classe politica responsabile di certi tagli – quanto pericoloso possa risultare il giocare con la salute della gente per favorire gli interessi di gente senza scrupoli.
A tal proposito ricordo che, quando l’immondo Ronald Reagan, (la cui schifosa linea politica venne introdotta in Italia mediante “copia e incolla” a partire dal 1° Governo Berlusconi) si ammalò di Alzheimer, sua moglie Nancy si fece paladina per la ricerca sul morbo, perfino rimettendo in discussione (senza successo) il sistema sanitario privato tanto caro a suo abominevole marito[3] …
Perché quindi, dover arrivare a vivere certe esperienze se possiamo prevenire i rischi per la collettività?
La Sanità Pubblica, un tempo una vera e propria eccellenza d’Italia, deve tornare ad essere quello che era, affinché mai più ci si debba trovare a vivere una emergenza come quella attuale che vede il Paese in ginocchio a causa degli errori delle politiche neo-liberiste.
… e intanto, per chiedere la riapertura del Forlanini di Roma è stata avviata una petizione che invito a sottoscrivere cliccando su questo link:
[1] https://roma.fanpage.it/coronavirus-tutti-a-elogiare-la-sanita-pubblica-ma-nel-lazio-in-10-anni-chiusi-16-ospedali/
[2] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2018/10/06/il-santa-maria-della-pieta-di-roma-a-40-anni-dalla-legge-basaglia/
Mai articolo fu più opportuno! E mai sarebbe più opportuno (ri)leggere “Tempo guadagnato” sulla crisi del capitalismo democratico, di Wolfgang Streeck. Sono minimo 15 anni che si lotta per non trasformare il Forlanini in un boccone utile solo alla speculazione finanziaria e riportarlo alla sua FUNZIONE di nosocomio pubblico ! La favola della mancanza di risorse economiche va inscritta dentro le trasformazioni liberiste al servizio del “mercato “ che ci sorbiamo da quarant’anni e che hanno depauperato e stritolato le città.
Saluti sempre ammirati.
Grazie caro Maurizio, e grazie per la preziosa segnalazione
Buona domenica
Buona giornata anche a te caro Ettore.
Non c’entra nulla ma ne approfitto, mi perdonerai : sull’ultimo Venerdì di Repubblica ho letto una breve intervista a Portoghesi sulla genesi e significato del Post Modernismo in architettura. Anche lì mi è sembrato di scorgere una lettura parziale e non esaustiva di un fenomeno di cui lui è stato co-artefice. Una chimera a cui quasi tutti si accodarono, da cui il termine “condisti”, codismo.
l’ho ricevuto e lo leggerò, grazie!
Sì, grazie Ettore, hai ragione. L’han detto in passato, dei tagli alla sanità laziale, anche diversi politici, tra i quali Adinolfi e qualcuno della Lega.
Mi pare che la petizione sia già chiusa.
il governo di cui Zingaretti fa parte, prima ha commissionato lo spot tv con Mirabella, ‘non è affatto facile il contagio’, poi Zingaretti è andato a fare lo splendido a Milano per l’aperitivo, e poi è finita così, con Zingaretti contagiato e la fuga di massa ieri notte da Milano, vedi qui
https://www.youtube.com/watch?v=Of6o4AhLRuk
Le prospettive, secondo Adinolfi, sono drammatiche https://www.facebook.com/mario.adinolfi/posts/10157899360185428
Ma avete riflettuto abbastanza che si chiami COVID 19 (perché individuato a fine 2019) e noi invece lo abbiamo capito a febbraio 2020? E quali meraviglie allora se la stalla è stata chiusa … chissà dopo quanto tempo dalla fuga dei “buoi” in giro per il mondo a contagiare ??
Ma .!..non ricordate ?..ce lo ha chiesto Mamma Europa !
E quando Mamma chiama P.C.I.otto ( ..oggi P.D.otto.. ) risponde.
A proposito : Giuseppi ha chiesto a Bruxelles di spostare il posacenere sulla sua scrivania: la Vonderlayen però nicchia !…potrebbero essere aiuti di stato e poi prima bisogna firmare il MES…
Guardate un po’ come siamo messi !
Saluto Preoccupato.
P.S. il Forlanini è un edifico splendido !
Lontano da me l’idea che le forze del liberismo internazionale siano robetta, come invece sono una robusta e inarrestabile costruzione teorica (Van Hayeck) e pratica M. Friedmann e la scuola di Chicago, a cui si può solo contrapporre la forza di un’altrettanta struttura teorico-pratica di segno opposto e di spinta democratica. Il resto lo farà il caos.
Ecco, sono stato facile profeta ! Da come si sta mettendo in Europa con i luterano-calvinisti, idolatri del mercatismo liberissimo di usare la sua mano invisibile (?) il caos s’intravede neanche tanto lontano.
Architettura troppo razionale e “preveggente”, pochissimo “star” e funzionale per essere capita e salvata dai creatori dei Corviale, Scampia ed altre simili beltà! Mq / degente da isolare? Più che sufficienti e reperibili in quella bella estesa del Forlanini, veramente troppi rispetto ai moderni megaprismi o parallelepipedi trasparenti ospitanti 1 paziente ogni qualche mq!
Dove mai potremmo trovare in una città come Roma simili superficie da destinare ad un’unica funzione sanitaria, oltre tutto ben collegabile anche tramite ferrovia veloce a tutto l’ambito metropolitano, indispensabile per tutto il personale, per i servizi, per le cose ed i rifiuti?
La diffusione del coronavirus in Cina? Ma ci rendiamo conto che da quelle parti si viaggia anche con 6 / 7 persone a mq?
Almeno noi, Ettore, cominciamo col privilegiare, oltre che la densità volumetrica e superficiale del nosocomio anche la sua accessibilità trasportistica con ogni mezzo possibile, terrestre e aereo. Ed allora ti ricordo con tutta la necessaria enfasi: “esistono aree del Paese, anche nel cuore delle città, tuttora pienamente rivendicabili per usi pubblici, anche se formalmente di proprietà privata: quelle ad oggi per convenzione con lo Stato Italiano nella disponibilità del Gruppo FSI – società di capitali politicamente alimentata però dai soldi di tutti noi italiani – !
Questo è ciò che so molto bene sin dagli anni ’90, quando, ufficialmente consulente della Commissione Trasporti della Camera ne seguii i lavori battendomi inutilmente contro molti aspetti dell’Atto Costitutivo della s.p.a. di Necci,. L’obiettivo, realizzato, era rendere FSI padrona di tutto, in cambio di migliaia di miliardi l’anno, anche in cambio di nessun sevizio espletato come contropartita! Quel pomeriggio di settembre anche la maggioranza della Commissione Pecoraro Scanio si espresse contro la bozza di Statuto, ….. solo quel giorno però! La notte, ….. quante buste rosa simil mattone viaggiarono per la Roma bene? Verbali alla mano, naturalmente! La mattina dopo, in aula il nuovo Statuto delle ferrovie passa all’UNANIMITA’, seppure con “prescrizioni” (quelle che nessuno leggerà mai!).
Ed ecco come riempire i NON LUOGHI, quali spesso rischiano di divenire tutte:quelle aree ferroviarie nelle quali eccessivi spazi destinati a parcheggio finiscono per essere solo preda di campi nomadi, o kilometrici camminamenti attraversanti strade e fasci di binari sono stati destinati ad attività terziarie dalle volumetrie talmente surdimensionate rispetto alla effettiva richiesta ambientale, da divenire spettrali castelli deserti.
L’emergenza consiglia: RISERVIAMO LE AREE FERROVIARIE, quelle prossime ai nodi di interscambio in particolare ai MASSIMI CENTRI PER IL SOCCORSO nei CASI DI CALAMITA’, nel nostro Paese sempre dietro l’angolo, sotto il punto di vista tellurico e metereologico. Nel provvedere in tal senso occorrerà anche passare, nel campo infrastrutturale, stradale e ferroviario (ed anche a scala europea)
dalla politica dei corridoi a quella delle maglie, per implementare l’affidabilità della rete (oggi, se si interrompe ad ORTE la ferrovia o l’autostrada, si taglia in 2 l’Italia!). Ecc. ecc. Tuo Paolo (da casalingo)
Grazie Paolo per il tuo straordinario contributo … mi viene spontaneo chiederti, se vuoi/puoi, di scrivere un pezzo più esteso affinché il tuo contributo possa arrivare dritto al cuore della gente … e soprattutto dei politi-cialtroni che non vogliono capire!
Un abbraccio (almeno virtuale possiamo mandarcelo)
Ettore
lo farò, se non altro per riscriverlo in lingua italiana, cosa non riuscita per ora, sotto l’effetto di un “vairus” monarchico (chiamiamolo così, all’inglese, all’extra comunitaria,, ……. che magari si spaventa)!
ahahahahah!!! Sei grande Paolo!
Aggiungo se, dopo aver letto ammirato il post di Leoni, potremmo annoverare nella casistica di stampo romano anche l’adattamento della stazione ex air-terminal Ostiense, di Lafuente, a trendy-ristorante mercato Eataly di quel fenomeno di Farinetti. Altro soggetto di grande inventiva, lesto a capire come va il modo ma non dove va (probabilmente addosso a un palo !).
Va da se che la politica oltre a non voler capire, non poteva e forse non può capire, assoggettata com’è, ricattata e sovente comprata dalla forza del potere della rendita finanziaria…molto sovente.
giusto Maurizio!
Su questa questione “locale” del Forlanini, bisogna innescare, al di là della meritoria petizione, un processo di presa di coscienza pubblica rapido e potente, atto a svelare l’inganno del mercato finanziario a spese, stavolta, dell’insopprimibile diritto alla salute di tutti i cittadini e a esclusivo e insopportabile vantaggio d’investitori finanziari e delle loro rendite merdose, con le quali comprano i discorsi dei servi come gli assessori alla Sanità, Presidenti di Regione e apparati politici in genere, con i quali imbonire, procrastinare, svendere quei diritti che affermano di proteggere.
giustissimo!
Occorrerebbe organizzare una conferenza stampa, possibilmente tramite una istituzione nota a livello nazionale, una fra tutte Italia Nostra dove, invitando a parlare anche dei medici che non hanno dimenticato il “giuramento di Ippocrate”, venissero dette, in maniera inequivocabile, le verità nascoste!
Certamente.
Fra queste ce ne sono alcune molto imbarazzanti e altre di carattere generale da cui quelle discendono, che necessiterebbero una trattazione a parte riguardo a mandanti e mandatari.