Bonus edilizi e truffe – correre ai ripari alla cieca o considerare la realtà?

Crollo dei pannelli di un cappotto termico

Il fine settimana appena trascorso ha visto, ancora una volta, il “governo degli esperti” costretto a correre ai ripari a causa delle innumerevoli falle presenti nel sistema dei bonus edilizi.

Un articolo di Claudia Fusani intitolato “Ecco come il governo intende correggere il mercato di bonus edilizi, “la più grossa truffa alla Repubblica[1], per citarne solo uno, spiegava:

«Nessun vuole buttare il bambino con l’acqua sporca. Però l’acqua sporca c’è e va isolata e fatta sparire. La storia dei bonus edilizi è quella di una buona idea realizzata però male. O meglio, doveva e può ancora essere realizzata molto meglio. Evitando non solo le truffe ma anche la tragedia di decine di morti che ormai caratterizzano il boom dei cantieri figli dei bonus edilizi. Il governo – ha precisato Draghi nella conferenza stampa di venerdì – vuole che il meccanismo funzioni e quindi i vari correttivi a cui ha accennato il Ministro dovrebbero trovare posto in un emendamento su cui sta lavorando il Ministero dell’Economia insieme al Parlamento».

Ettore Petrolini commenterebbe: “Bene, bravo, bis!” …

Ma siamo davvero certi che questa ennesima pezza riuscirà a tappare le falle e impedire l’affondamento della scialuppa?

Molte norme, infatti, sebbene presentate come miracolose per l’ambiente, per la sicurezza e per l’economia, spesso e volentieri vengono concepite appositamente per poter fare gli interessi di lobbies molto potenti che operano nel settore. È questo infatti il motivo per cui, spesso, assistiamo alla promozione di sistemi energetici “ecologici” che, ad un’analisi più onesta, dimostrano di essere l’esatto opposto di ciò che venga millantato[2] … Del resto l’abuso terminologico è divenuto lo sport nazionale[3] di tanti venditori di fumo e gli italiani, purtroppo, credono in tutto quello che gli imbonitori televisivi travestiti da esperti gli raccontano.

Ma ora la situazione si fa sempre più complessa e pericolosa. Da una parte Draghi denuncia: “la truffa più clamorosa della storia della Repubblica”, dall’altra le associazioni di categoria si infuriano, perché il putiferio scoppiato dopo il Decreto “anti-frode” di novembre ha paralizzato il sistema e rischia di causare una crisi peggiore di quella causata dal Covid[4].

Non sarà che il problema – e la possibile soluzione – non risieda nel fatto che il legislatore, almeno per una volta, dovrebbe provare ad ascoltare coloro i quali (piccole e medie imprese, liberi professionisti, artigiani) vengano realmente penalizzati da un sistema marcio in partenza? Non sarà che le leggi e i correttivi ad esse fatti sotto dettatura non servano a risolvere nulla, limitandosi a favorire dei grandi gruppi a discapito dello Stato e dei cittadini?

Forse il legislatore che pianifica le correzioni dovrebbe avere il coraggio di ammettere i propri errori, a partire dalla modifica all’iniziativa dei bonus che, inizialmente, non prevedevano che banche, compagnie assicurative e finanziare potessero essere coinvolte. Né la norma prevedeva la possibilità di cessione multipla del credito di imposta, cosa che ha trasformato l’edilizia in moneta virtuale.

Forse il legislatore, se realmente interessato a rilanciare l’economia italiana, piuttosto che agevolare gli investitori stranieri e i “grandi gruppi”, dovrebbe mirare a creare una serie di iniziative indirizzate a dare ossigeno a tutte le piccole e medie imprese in giro per l’Italia che invece, nel sistema che è stato creato, vengono a svolgere il mero ruolo di esecutori materiali sfruttati fino al rischi di fallimento.

Ma tutto questo è più che logico in un Paese governato da un Presidente del Consiglio – non eletto dagli italiani – il quale, nel 2015, in audizione alla Camera, esplicitamente dichiarò: “In Italia vi è un’alta concentrazione di microimprese a produttività inferiore alla media causata dall’esistenza di una regolamentazione che le incentiva a rimanere piccole[5]” … una follia a mio avviso, perché l’economia di un Paese prende vita se risulta equamente distribuita sul territorio, piuttosto che concentrata in pochissimi individui.

Un detto popolare dice: “non c’è peggior sordo di chi non voglia ascoltare”, eppure, almeno per una volta, risulterebbe davvero necessario che Draghi e i suoi ministri mettessero da parte gli interessi di chi, fino ad oggi, abbia dettato le decisioni da prendere e, con una mossa da veri statisti, dessero ascolto a quegli onesti e sfruttati professionisti e imprenditori i quali, hanno il polso della situazione e risultano essere le prime vittime, insieme ai cittadini, di questo scriteriato sistema.

Per dirla tutta, non sembra affatto credibile che Guardia di Finanza e politici al governo, solo dopo che la truffa ha raggiunto cifre miliardarie, si accorgano del principale dei problemi:

«I problemi riguardano soprattutto “la cessione dei bonus edilizi”, la possibilità cioè di cedere i crediti fiscali relativi ai vari bonus edilizi. Nel 2020 questa possibilità è diventata pressoché illimitata: “Senza limiti nel numero dei passaggi estesa a tutte le tipologie di lavori edilizi e senza presidi di garanzia, quali potevano essere i visti di conformità o le asseverazioni”. Questa situazione di fatto “ha trasformato i crediti di imposta in una sorta di moneta fiscale. Si è creato un mercato dei crediti fiscali non regolamentato nel quale il collegamento con i lavori edilizi su cui questi crediti nascevano è diventato via via più labile e in alcuni casi è stato del tutto assente».

Sebbene in questo Paese si tenda a demonizzare le partite IVA, i piccoli imprenditori e i professionisti in generale, nel caso in oggetto il problema è stato causato esclusivamente dall’avidità di quei grandi gruppi e società di ingegneria – tanto cari al Presidente del Consiglio, nemico delle micro imprese – che muovono i fili dei burattini al governo.

Per risolvere il problema, dunque, non si deve operare rendendo la vita impossibile a chi realmente lavori nel settore, ma mettendo un freno a quei manager senza nome che operano all’interno di quelle “grandi aziende” per massimizzare i profitti frodando lo Stato e sfruttando i piccoli professionisti e le imprese artigiane.

Mesi fa, in epoca non sospetta, senza essere Cassandra o Nostradamus, io come tanti altri professionisti onesti, avevamo denunciato il rischio di truffe nascosto, nemmeno troppo, dietro i Bonus Edilizi, specie dietro quelli più sponsorizzati dal governo[6].

Non è infatti un caso se, all’indomani della stesura della norma, tante cosiddette “grandi” aziende (specie del settore energetico), attratte dal profumo dei soldi, si sono trasformate in “grandi esperte” di edilizia, restauro, sostenibilità e antisismica.

Queste aziende, che come ho documentato altrove, non gradiscono ingerenze da parte di professionisti esterni[7], servendosi di professionisti conniventi, tendono ad abbindolare, la gente esponendola a gravi rischi.

I cosiddetti “General Contractors” ed “ESCo” infatti, grazie agli interessi di compiacenti amministratori condominiali opportunamente addomesticati, si presentano all’interno di assemblee condominiali dove, senza nemmeno aver mai preso visione dello stabile, convincono tutti della possibilità – rigorosamente a carattere gratuito – di eseguire costosissimi ed invasivi interventi, indipendentemente dalle condizioni strutturali e vincolistiche degli edifici.

Costoro infatti presentano – e pretendono la loro subitanea approvazione – preventivi di spesa redatti sulla base del numero delle unità immobiliari – ergo del credito massimo d’imposta deducibile – piuttosto che su reali progetti redatti a seguito di reali indagini e, ovviamente, reali necessità!

In pratica, una volta individuato il proprio obiettivo economico, costoro costruiscono a posteriori un computo metrico estimativo inserendo capitoli di spesa – spesso poco credibili – atti a riportare i conti al valore prefissato … e il “magna-magna” è garantito!

Questo, e solo questo, è il sistema che una serie di impostori della peggior specie sta utilizzando per truffare lo Stato[8] … come è possibile che lo Stato, l’Agenzia delle Entrate e chi di dovere fingano di non comprendere dove sia la falla e come ripararla?

Quanti di quei cittadini che hanno abboccato alle false promesse di certi imbonitori risultano essere consapevoli del fatto che – essendo la cessione del credito individuale e non condominiale – saranno loro a dover rispondere in prima persona all’Agenzia delle Entrate, quando questa esigerà la restituzione dei crediti illegittimi che qualcun altro ha trasformato in moneta virtuale?

Non occorre essere un Nobel per l’Economia per comprendere che, in un mondo caratterizzato da impostori mossi dall’avidità, per non incorrere in frodi, certe iniziative,  non dovrebbero mai passare attraverso criteri quali il “tetto massimo di spesa pro-capite“, perché gli imbroglioni tenderanno a fare in modo che non un centesimo del guadagno possibile possa andare perduto.

Va da sé che l’unico modo per cautelarsi risieda nell’obbligo di presentazione di una accuratissima documentazione comprovante la reale necessità di eseguire lavori (di manutenzione, di restauro, di consolidamento, di efficientamento energetico, ecc.) completa di relazioni tecniche, relazioni storiche, rilievo accurato, progetto, Capitolato e Computo Metrico Estimativo, il tutto redatto a cura dei condomini, prima dell’entrata in scena dei contractors ed ESCo, ergo prevenendo la possibilità di inserire inutili capitoli di spesa atti solo a gonfiare il prezzo fino al tetto massimo previsto.

Riporto di seguito due esperienze reali per spiegare meglio il perché.

Mi è capitato di recente di vivere in prima persona due vicende che lasciano molto da pensare.

La prima riguarda un complesso condominiale dei primi del Novecento costituito da più edifici, tutti necessitanti di una manutenzione delle facciate e coperture. Il complesso – in perfetto stato strutturale – è anche dotato di Fascicolo del Fabbricato che non ha evidenziato alcun problema statico, né la necessità di dover eseguire indagini supplementari. Ebbene, nonostante questa premessa e nonostante la necessità di parere preventivo della Soprintendenza Capitolina, i condomini di una sola tra tutte le palazzine, grazie all’opera di imbonitori incalliti e tecnici compiacenti, hanno deliberato di approvare dei lavori per un impossibile Sisma Bonus che, tra l’altro, prevede la demolizioni di tutti gli intonaci e la conseguente rimozione di tutto il cospicuo apparato decorativo, per poter creare una gabbia di cemento armato atto a giustificare un intervento che costerà circa 3 mln … il tutto mentre le altre palazzine hanno deliberato dei semplici lavori, nell’ambito del cosiddetto “Bonus Facciate 90%“, il cui costo d’appalto, interessi finanziari inclusi, non eccede i 6-700mila euro.

Riflettendo su questo specifico esempio, che non è affatto un caso isolato, il legislatore dovrebbe rendersi conto che, richiedere che la congruità dei prezzi debba essere certificata sulla base dei prezziari DEI – normalmente usati per gonfiare i prezzi e consentire ribassi d’asta nelle gare d’appalto pubblico – rappresenti una vera e propria idiozia … oltre che la certezza di farsi fregare.

Diversamente, se la norma prevedesse la presentazione di una analisi dei prezzi, supportata dal confronto tra non meno di 3 offerte pervenute in precedenti gare d’appalto private per opere simili, la congruità dei prezzi risulterebbe veritiera e garantita.

Inutile sottolineare come l’avidità scatenata dall’attuale sistema sia alla base dell’assurda impennata, ingiustificata, dei prezzi nel settore edilizio. L’aumento, infatti, è iniziato ben prima dell’aumento dei costi delle materie prime e del settore energetico.

Il secondo esempio riguarda un’altra disdicevole situazione che, nell’interesse dei condomini di un altro complesso edilizio storico, mi ha portato a litigare malamente con un amministratore e dei personaggi in cerca d’autore i quali, dopo aver illegittimamente annullato una regolare gara di appalto, pretendevano di affidare i lavori ad una “ditta blasonata” nata dal nulla che, però, non possedendo alcun mezzo, né operaio, avrebbe ceduto tutto in subappalto a dei poveracci da sfruttare.

Ovviamente, dovendo subappaltare a due imprese artigiane i lavori delle due palazzine del condominio, non potendo rientrare nei stessi prezzi della ditta che si era aggiudicata onestamente i lavori e dovendo far fronte alle novità del “decreto anti-frodi” di novembre 2021, questi signori pensavano di potermi obbligare a rilasciare certificazioni che prevedevano di “spalmare” qui e là il costo dell’amministratore e gli oneri finanziari pari al 25% del costo complessivo di appalto non rientranti negli sgravi.

Per consentire questa operazione (parliamo di un intervento da 1,4 mln di euro), avvalendosi del Prezziario DEI, questi personaggi avevano rielaborato il mio Computo Metrico Estimativo, spezzettando in mille modi alcune voci di spesa, facendo sì che quei conti venissero assorbiti i, n modo che, molto difficilmente, il trucco risultasse mascherato … se non fosse che, a mio avviso, anche l’ultimo burocrate dell’Agenzia delle Entrate avrebbe potuto insospettirsi davanti ad un criterio di spezzettatura che non prevedeva nemmeno l’uso degli stessi parametri di calcolo per lo stesso capitolo di spesa … in tutto questo io, secondo questi geni della finanza, avrei dovuto rilasciare una certificazione di congruità assumendomene la responsabilità!

Per capire meglio come questi signori – che chiaramente non sono i soli ad operare in questo modo –  credevano di poter far tornare i propri conti, basta analizzare il criterio da loro studiato per calcolare il costo dei ponteggi: essi, usando il Prezziario DEI pretendevano di indicare, per il primo mese di noleggio un prezzo al mq, dal quale però venivano scorporati il carico su mezzo di trasporto, il trasporto, il montaggio, lo smontaggio, il numero dei giunti, la realizzazione della mantovana, ecc., mentre i restanti mesi di noleggio venivano computati in base al peso del ferro costituente le strutture!!!

Inutile dire che ci siano rimasti molto male davanti al mio rifiuto e, dopo aver perso l’opportunità di iniziare i lavori entro la fine del 2021, abbiano provato a scaricare su di me la responsabilità della perdita dell’opportunità di poter beneficiare del bonus al 90% e, con l’appoggio dell’amministratore dalla dubbia morale, abbiano tentato di far fuori anche me dall’appalto.

Finché si consentirà ad imprese, amministratori e professionisti privi di etica di operare impunemente in questo settore, addirittura legiferando a loro tutela, non se ne uscirà mai, ed è davvero un peccato, perché il sistema dei bonus edilizi, unito al PNRR, poteva davvero rilanciare l’economia italiana “rigenerando” interi quartieri, mentre ora rischia di rimettere in ginocchio il settore e portare l’Italia in bancarotta.


[1] https://notizie.tiscali.it/politica/articoli/governo-correggere-mercato-bonus-edilizi/

[2] https://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2018/02/17/i-professionisti-dellipocrisia-rigenerazione-riqualificazione-sostenibilita-unimmensa-presa-per-i-fondelli-negli-interessi-della-speculazione/

[3] https://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2018/07/02/rigenerazione-urbana-sostenibilita-diffidare-dei-mistificatori-della-realta/

[4] https://www.architettiroma.it/politica-ordine/azioni-del-consiglio/bonus-edilizi-ordine-architetti-roma-con-il-decreto-anti-frode-e-caos-totale/

[5] https://www.tgcom24.mediaset.it/economia/2015/notizia/bce-in-italia-troppe-microimprese_2102750.shtml

[6] https://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2019/10/25/bonus-facciate-o-bonus-di-facciata/

[7] https://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2021/02/07/ecobonus-sismabonus-bonus-facciate-e-il-futuro-delleconomia-e-dei-liberi-professionisti/

[8] https://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2021/12/09/larmageddon-dei-centri-storici-ex-lege/

7 pensieri su “Bonus edilizi e truffe – correre ai ripari alla cieca o considerare la realtà?

  1. Buongiorno professore, la ringrazio per il suo costante impegno critico. Condivido questo pensiero ingannevole del green a tutti i costi e dico di più. Questa scusa sarà utilizzata da questo Stato Deviato per ricattare i proprietari di immobili, esercizi commerciali, autovetture, ecc. per cui chi non si adeguerà perderà ogni proprietà. Come criminalmente voluto da oltre 2/3 del Parlamento con le modifiche agli art.li 9 e 41 della Costituzione.
    Per il resto sogno di lavorare con Lei, professore. ;-))

    1. grazie del suo pensiero, è bene che, in molti, si combatta contro chi mistifichi la realtà e danneggi il nostro bistrattato Paese

  2. Ottimo articolo caro Ettore,
    solo per precisione, i pannelli andati a fuoco nella torre del Moro a Milano non erano un cappotto termico, ma semplici pannelli decorativi posti sulle balconate, proprio per questo posati senza le necessarie certificazioni, fortunatamente non erano i muri portanti dell’edificio altrimenti sarebbe stato anche peggio il danno dell’incendio, che avrebbe compromesso anche la struttura in cemento armato del fabbricato.

  3. Che servano da monito ! Ma sappiamo (e abbiamo le prove) che non serviranno.
    Al di là del disprezzo sul piano etico che questi uomini, in carne e ossa con nomi e cognomi, suscitano, bisogna registrare il dato oggettivo, meramente statistico, che stabilisce in un allarmante 40% la quantità di “imprese” inaffidabili nel settore delle costruzioni in Italia. Quando poi, pubblicamente, si sente affermare con toni allarmati da un imprenditore di pizzerie di lusso che i governi italiani odiano questa categoria di benefattori…beh…mi verrebbe da riportare alla memoria di tutti il livello esorbitante dell’evasione fiscale. Bisogna sottolineare che in Italia si consente scientemente, da governi e parlamenti, che tutto ciò abbia corso, tanto da indurre a pensare che non vi sia grande differenza, sostanziale differenza, tra gli uni e gli altri.

  4. Ciao Ettore
    anch’io come te ho fiutato “l’inconsistenza truffaldina” di alcune metodiche e interpretazioni legate ai Bonus specialmente a quello sul 110% e me ne sono tenuto fuori, passando per fesso anche da parte di colleghi a dir poco spregiudicati. Effettivamente a voler essere meno attenti alle sorti del cliente e più avvezzi al malaffare è uiun opportunità per far soldi incredibile. L’idea è buona ma le regole per attuarla ad iniziare da come l’hanno gestita i promotori, è di una incapacità unica nel suo genere se non si vuol pensare al peggio . A noi forse, rimane la “soddisfazione” di non essere caduti nelle trappole della farraginosa e incomprensibile normativa, ma siamo rimasti come quei cani, morti di fame e pieni di sangue!!!

    1. Hai fatto benissimo Angelo. Anche io mi sono tenuto fuori, finché ho potuto dal 110%, alla fine, sono stato costretto a dovermici confrontare perché in cantieri quasi avviati, i condomini hanno deciso di intraprendere questa strada chiedendomi di assisterli. In questo caso la cosa è più accettabile, perché il Capitolato viene deciso da me a priori e non in base alle unità immobiliari presenti … Tuttavia il confronto a posteriori con gli squali è duro. Personalmente non scenderò mai a patti con personaggi che hanno altri interessi, sicché in caso di necessità rinuncerò all’incarico

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