La Mobilità (IN)sostenibile di Roma
Se, per il povero cittadino romano che voglia passeggiare per la propria città, risulti sempre più difficile poterlo fare, al malaugurato lavoratore, costretto ad usare un mezzo pubblico o la propria auto per andare al lavoro, la cosa diviene praticamente impossibile!
Roma infatti, grazie alle politiche neoliberiste atte ad “incentivare gli investimenti esteri”, ha visto negli ultimi anni un incremento di alcune forme – insostenibili – di turismo, che stanno rendendo la vita dei romani impossibile e la qualità dell’aria, in alcune zone, pessima!
Roma è anche vittima di irrazionali interventi di “mobilità sostenibile[1]”, che si sono dimostrate essere l’esatto opposto di ciò che avrebbero dovuto essere. Penso per esempio alla doppia, assurda, pista ciclabile, realizzata all’interno del tunnel di Porta Cavalleggeri al Vaticano, che i cittadini implorano di eliminare[2].
A causa di questa illuminante soluzione infatti, chi arrivi da via delle Fornaci necessita di 15 – 20 minuti (se è fortunato) per arrivare a girare sul Lungotevere dei Fiorentini … l’imbuto che si è venuto a creare grazie a questa idiozia è quanto di più folle la mente umana potesse concepire, soprattutto considerando il flusso di autobus turistici provenienti da via Gregorio VII e diretti verso il (più che discutibile) parcheggio del Gianicolo, cui si accede dal tunnel posto all’uscita da quello di Porta Cavalleggeri.
Noi residenti di Monteverde costretti a fare questa strada viviamo ormai in un incubo.
Doppio restringimento della carreggiata nel tunnel di Porta Cavalleggeri causato dalla doppia pista ciclabile. Il traffico incolonnato, specie nell’ora di punta, rende l’aria tossica e irrespirabile, sicché risulta folle respirare a pieni polmoni quest’aria pedalando
Potrei andare avanti descrivendo le ulteriori, folli, soluzioni “ciclabili”, spesso ridicole e/o pericolose, imposte alla cittadinanza, ma qui preferisco concentrarmi sulla situazione, drammatica, della “gentri–turistificazione”, non solo del centro storico (ormai gentrificato quasi del tutto), ma anche del traffico cittadino.
La svendita di Roma, figlia del neoliberismo sfrenato che guida i nemici della città seduti in Campidoglio, ha reso la Capitale ormai ostaggio di un ignorantissimo turismo di massa, dove uno stuolo di parassiti, privi di voglia di camminare[3], preferisce utilizzare degli insopportabili, invadenti e spesso pericolosi mezzi di trasporto, messi in circolazione in assenza totale di regole a tutela del decoro, dell’ambiente e della sicurezza pubblica.
L’unico obiettivo che sembra aver guidato i nostri amministratori è quello della vendita delle licenze … in molti casi ad operatori esteri che nemmeno pagano le tasse nel nostro Paese.
Abbiamo iniziato con il fallimentare bike-sharing – che impiegava biciclette pesanti come quelle usate dai fascisti in Albania – sviluppando al contempo il car-sharing: in ambo i casi, non v’è stato, e non c’è ancora, un sistema di parcamento regolato e questo ha portato la città ad essere invasa da bici, spesso finite nelle fontane e/o nel Tevere[4] ad opera di trogloditi infastiditi dal comportamento incivile di chi le parcheggi dove capiti … Il parcheggio “a pene di segugio” sembra essere anche la regola di chi noleggi le auto e le lasci, perfino in mezzo alla strada, per risparmiare il denaro necessario a trovare un parcheggio regolare.
Il sistema di “sharing”, grazie anche agli incentivi per la “rivoluzione green” si è poi evoluto con l’uso smodato di app per il noleggio di bici elettriche, monopattini elettrici e auto elettriche, sempre però in assenza di regole e di una pianificazione preventiva delle aree per il loro parcheggio, una follia questa che ha reso i marciapiedi impossibili da percorrere per le persone, specie ai disabili[5] e alle mamme con passeggini che vogliano ancora usare i propri piedi per camminare …
Allo stesso tempo le strade romane diventano sempre più pericolose, a causa di bici e/o monopattini lasciati dove capita, talvolta buttati a terra lungo i marciapiedi[6] e lungo strade strette e buie, causando grave pericolo, specie ai motociclisti … mentre a Parigi, vittima delle stesse scelte scellerate, i pericolosi, invadenti e indecorosi monopattini elettrici sono stati vietati[7].
Grazie inoltre alla svendita dello spazio pubblico destinato al parcheggio, al fine di installare dehors, trovare parcheggio a Roma è sempre più difficile … eppure la normativa imporrebbe, a seconda di una determinata superficie e di una determinata destinazione d’uso, una conseguente superficie destinata a parcheggio! …
Si pensi che, nel 2022, solo tra il I e il II Municipio, a Roma si contavano oltre 4000 occupazioni di suolo pubblico e, dall’epoca in cui venne emanata la misura straordinaria per il Covid, a Roma sono state registrate in 2 anni oltre 6700 richieste[8]!
Il proliferare dei dehors a Roma rende il parcheggio una chimera … e l’aria irrespirabile a causa delle auto che girano di continuo alla ricerca di un parcheggio che potrebbero non trovare mai
A queste difficoltà visibili a chiunque, si vanno ad aggiungere quelle, poco note alla cittadinanza, che riguardano le assurde misure che hanno reso possibile la monetizzazione degli standard urbanistici non reperiti, ai sensi dell’art. 7, comma 20, delle NTA del PRG[9]; in pratica, negli ultimi anni, a Roma, ad un aumento enorme del carico urbanistico, ha fatto seguito una emorragia di parcheggi, tradotti in inutili soldi … un po’ come quando alle industrie inquinanti viene consentito di continuare a farlo, limitandosi al pagamento di una penale, che sicuramente non serve a curare i tumori di chi si ammali!
Tra i casi più eclatanti di monetizzazione dei parcheggi – in barba agli standard urbanistici e alla Legge Tognoli – c’è il caso della Rinascente in via del Tritone, già oggetto, di un mio articolo di denuncia della sua finta sostenibilità[10]!
Come si è detto quindi, oggi Roma – grazie alla svendita incontrollata dello spazio pubblico a beneficio di un turismo cialtrone e parassitico – è divenuta ostaggio di ogni tipo di mezzi di trasporto turistico, pensati per un genere di turisti ai quali sembra interessare solo un selfie su una vespa o una foto dall’alto di un bus scoperto, che non la conoscenza della vera Roma.
Qualche settimana fa, approfittando della visita a Roma di mio fratello e di mia cognata, ho osato portarli in giro per la città … passeggiando!
Se il centro risultava impercorribile, a causa dei restringimenti dovuti ai dehors, l’Aventino risultava pericoloso a causa di una vera e propria invasione da parte di turisti che procedevano incolonnati a bordo di Fiat 500 d’epoca, Vespe Piaggio con sidecars, Motocarri Ape trasformati in tuk-tuk e golf-karts … ovviamente non potevano mancare i monopattini elettrici e gli insopportabili segways.
Riporto di seguito alcune immagini prese nell’arco di pochi minuti intorno a Piazza Santa Sabina all’Aventino.
Colonna di Fiat 500 d’epoca in sosta a Piazza Santa Sabina
Colonna di Fiat 500 d’epoca in sosta a Piazza Santa Sabina
Colonna di golf-karts per le strade dell’Aventino
Colonna di turistidioti-su-segways lungo il muro del Giardino degli Aranci all’Aventino
Colonna di Tuk-Tuk al Colosseo
Invasione di Vespe con sidecars, golf-karts e tuk-tuk in Piazza Santa Sabina all’Aventino
Ma, ovviamente, questo non è tutto, perché il tipo di mobilità turistico-parassitica più invadente, pericoloso e insopportabile è quello dei autobus scoperti a due piani: Roma ha rilasciato concessioni a go-go a compagnie che ritengono di essere in diritto di fare ciò che vogliono, lasciando carta bianca ai propri autisti indisciplinati e insolenti, che guidano come se il resto del mondo intorno a loro non esistesse.
Colonna di autobus parcheggiati, anche in doppia fila, lungo via di San Gregorio
Colonna di autobus scoperti a due piani in transito lungo il Circo Massimo
Colonna di autobus scoperti a due piani in transito sul Lungotevere
Autobus scoperti a due piani in sosta in doppia fila, sul Lungotevere Tor di Nona
Roma è ormai infestata da colonne di questi immondi mezzi di trasporto, che procedono rallentando il traffico e sostando dove capita, per consentire ai loro “turisti–scatta-la-foto-e-scappa” di fare selfie con lo sfondo del Colosseo, del Palatino, del Fontanone del Gianicolo, ecc. come se fossero soli sul pianeta.
L’assenza di regole per questi autobus è totale, le concessioni sembrano esser state rilasciate senza limiti, soprattutto – ad eccezione dello studio strategico-economico delle compagnie turistiche – non sembra esserci stato uno studio accurato prima di decidere quali dovessero le aree che fungono da capolinea per i mezzi, senza curarsi di pensare a quelle che sarebbero state le drammatiche conseguenze sul traffico dei cittadini che lavorano.
Basti solo vedere ciò che accade al capolinea del Lungotevere Tor di Nona per comprendere quanto assurda sia questa faccenda: a questo capolinea infatti, a qualsiasi ora del giorno, questi mezzi sostano – anche in doppia fila e/o occupando la vicina fermata degli autobus di linea – per far salire e scendere i turisti di turno, restringendo il traffico veicolare sul lungotevere, perfino bloccando il flusso di auto fino all’incrocio di Corso Vittorio Emanuele e, spesso, fino all’altro lato del Tevere, in Piazza della Rovere!
Queste situazioni fanno sì che il traffico veicolare risulti costantemente in tilt e la qualità dell’aria risulti pessima … eppure – nonostante l’evidente responsabilità di certi sistemi di trasporto e di flussi turistici – i sindaci romani, Gualtieri in primis, per combattere l’inquinamento decidono misure restrittive per i cittadini che pagano le tasse (a differenza delle compagnie estere che gestiscono questo genere di ignorantissimo turismo), imponendo zone a traffico limitato, e domeniche ecologiche! …
La cosa più intollerabile è che questi individui abbiano l’ardire di parlare di “mobilità sostenibile”.
Il green-washing[11] è ormai la regola per truffare gli italiani … ma questo è anche conseguenza del loro modo di limitarsi a lamentarsi a denti stretti, senza mai agire per rovesciare il sistema.
[1] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2018/01/24/1043/
[2] https://abitarearoma.it/la-pista-ciclabile-fra-via-gregorio-vii-e-porta-cavalleggeri-va-rimossa/
[3] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2017/05/31/lantropolectus-evoluzione-involuzione-dellessere-vivente-piu-pericoloso-per-il-pianeta-e-per-se-stesso/
[4] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2018/07/05/sul-deturpamento-ecosostenibile-della-citta/
[5] https://www.romatoday.it/politica/monopattini-elettrici-sui-marciapiedi-diventano-pericolosi.html
[6] https://roma.repubblica.it/cronaca/2024/01/30/news/inciampa_nel_monopattino_donna_non_vedente_si_frattura_i_polsi-422014048/
[7] https://www.economyup.it/mobilita/tutto-sui-monopattini-elettrici-vietati-a-parigi-ragioni-alternative-reazioni-in-italia/
[8] https://www.romatoday.it/politica/tavolini-dehors-roma-quante-sono-le-domande-covid.html
[9] http://www.urbanistica.comune.roma.it/images/dipartimento/atti/deliberazioni/Delibera-732010.pdf
[10] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2018/02/17/i-professionisti-dellipocrisia-rigenerazione-riqualificazione-sostenibilita-unimmensa-presa-per-i-fondelli-negli-interessi-della-speculazione/
[11] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2024/03/20/lalternativa-realmente-sostenibile-al-greenwashing-esiste-ma-non-lo-sappiamo/
Per me che ho fatto parte per 11 anni di una commissione “tecnica” interna del comune di Roma (Capitale ?) che si occupava proprio di questi argomenti, la contemplazione della malafede, corruzione, complicità con gli interessi dei privati, il tradimento del mandato politico in spregio del pubblico interesse, di tutte le Amm.ni comunali, chi più chi meno, succedutesi dal 2000 (Giubileo) è stato il solo risultato che ho potuto raccogliere.
Sarò più preciso più avanti.
Sarò breve : se non ci sbarazziamo in qualsiasi modo di questa consorteria politico/amministrativa, ovvero classe dirigente tutta, tutta quella che vediamo in offerta nel mercato della “democrazia” rappresentativa e nell’orgia elettorale, non risolveremo mai i fenomeni così brillantemente qui elencati. E siccome, in generale, per fottere bisogna essere almeno in due, chi fotte e chi è fottuto, dopo tutto quello che come cittadini abbiamo visto, sopportato, analizzato, se non lo facciamo, qualcuno potrebbe pensare che essere fottuti ci piaccia.
esattissimamente!!!!
Grazie per questo post. Ha descritto in pocche parole cose che percepisco da alcuni anni. Amo Roma, ma comincio a sentire difficoltà di vivere in una città così.